venerdì 2 agosto 2013

O famo strano

Che per essere veramente appagati, per combattere la noia, per provare emozioni nuove, per stare sempre ai due poli estremi che guai a stare in mezzo che risulterebbe troppo banale, bisogna farlo strano.
O famo strano.
Che cosa? Ma l'ammore, naturalmente.
Jessica e Ivano (Viaggi di nozze) insegnano.
Che poi noi siamo persone "normali", meravigliose persone per carità, ma abbastanza lontane dai modelli e dalle modelle che fanno dei "posati" per riviste famose e appaiono così smaglianti e perfetti in quelle pose finto sadomaso, con le tutine di latex, il collare borchiato da mastino napoletano, il tacco da dominatrice e fruste in mano, fotomodelle somiglianti a quella del famoso silicone sigillante.
No, di solito chi lo fa "strano" è proprio la persona della porta accanto, quella che non lo diresti mai, il commercialista con un bel po' di pancetta con la moglie buzzicona, la sciura con il birignao e l'attempato ragioniere che si tinge i capelli con la scatola fai da te.
Lui che si traveste da uomo ragno e tenta con un doppio carpiato il famoso bacio a testa in giù rischiando l'osso del collo, mentre la moglie che si sentiva tanto la Kirstin Dunst della situazione non sa a quel punto se scappare via o ridergli in faccia.
Che cinquanta sfumature di grigio l'anno scorso ha fatto dei danni.
Quella piacevole lettura da ombrellone in riva al mare, la sera diventava - sottomettimi, frustami, puniscimi, fammi male, stando attento però alla schiena che oggi me la sono ustionata -

-Ti ho fatto male tesò? Ti ho legato troppo forte con i miei calzini con le righe blu e rosse? -

- No amò, sto strillando perchè mi sono scottata oggi al mare, mi spalmi il doposole? -

Sottomesse che implorano una lozione all'aloe vera e probabilmente non hanno usato la protezione cinquanta, come le sfumature di grigio.
E dominatori con il calzino tennis e Birkenstock appresso, che non c'è punizione peggiore.

Ieri alla Posta l'ho scorso proprio sul bancone, lui, il libro di cui sopra in bella mostra, anzi, c'era tutta la trilogia delle sfumature, in mezzo ai libri di cucina della Benedetta e a un libro gonfiabile per bambini, di quelli che galleggiano nell'acqua. In mezzo alla gente in coda, che fa caldo e se lo dice anche Studio Aperto vuol dire che è vero, qualcuno accennava un timido tentativo a sfogliare quei libri, ma poi si guardava intorno e ritraeva la mano che neanche Superman con la Kriptonite.
Che farlo in doccia è banale e sa troppo di Psycho, sul tavolo ha già dato il postino, quello che suona sempre due volte, mettersi le mascherine alla Eyes Wide Shut neanche a parlarne, che poi si rischia di assomigliare troppo ad Arlecchino e Colombina, meglio giocare in territorio neutro in mezzo a tante altre persone, come quello del Supermercato, ad esempio.
Magari nel reparto surgelati che fa caldo e aiuta.
Tra i bastoncini di pesce e il merluzzo congelato si decidono i ruoli: lei fa la cassiera e lui il taccheggiatore.
Lui ruba una confezione di cuori di panna e lei la rimette a posto, lui corre verso i sottaceti e le ruba furtivamente un bacio giusto all'altezza della giardiniera, lei fa la ritrosa appoggiandosi ai pizzoccheri, e fa - ah - mugolando, non si sa se per lui o per i pizzoccheri, poi lui ruba una robiola e se la mette sotto la maglietta, lei lo rincorre saltellando tra una caciotta e un pecorino sardo, gli alza la maglietta e lui fa - oh - preso da sto impero dei sensi, che diventa presto un - ahia! - con voce da gola profonda,  perché il gioco viene bruscamente interrotto da un colpo sugli stinchi di lui, preso in pieno da una di quelle macchinine-carrello da formula uno guidata da un bambino molesto.
E si rovina tutta sta poesia erotica del farlo strano al supermercato, che da erotico diventa anche eroico, vista la botta presa.

Negli stinchi, ovvio.

- Ma poi a casa o famo strano, vero amò? - dice lei guardandolo languidamente.

- Sì tesò, o famo strano, stranissimo, straniero - risponde lui sospirando con ancora la robiola in mano.


4 commenti:

elenamaria ha detto...

Tu devi scrivere un libro.
Comunque. Il bidello della scuola di mio figlio finì sui giornali, anni fa, per essersi vestiro da uomo ragno o batman, non ricordo, ed essere saltato dall'armadio sul letto, dove la moglie lo aspettava ignuda. Giuro. Scassarono mezzo mondo. Lui un vecchio secco secco un po' viscido. Lei una spilungona con i capelli che mai avranno visto un pettine. Tremendi.

elenamaria ha detto...

Tu devi scrivere un libro.
Comunque. Il bidello della scuola di mio figlio finì sui giornali, anni fa, per essersi vestiro da uomo ragno o batman, non ricordo, ed essere saltato dall'armadio sul letto, dove la moglie lo aspettava ignuda. Giuro. Scassarono mezzo mondo. Lui un vecchio secco secco un po' viscido. Lei una spilungona con i capelli che mai avranno visto un pettine. Tremendi.

GabriellaSecondaDuePuntoZero ha detto...

grazie! :))

Quando la realtà supera la fantasia, robe da crederci se non fossero vere!

Anonimo ha detto...

io lo fo strano

embè?

perchè non provi anche te?